“Innamoratevi. Se non vi innamorate è tutto morto.”

Gli intramontabili ed indiscussi, i miei miti: Sandra e Raimondo Vianello in “Casa Vianello”.
Mannaggia ar mi nonno! Quaa volta che la vita m'ha voluto insengà veramente qualcosa, me l'ha fatto capì mandando en paradiso er mi nonno!

Ebbene sì, prima di capire quanto breve sia la vita, ne è passata di acqua sotto i ponti (anni anori).
Il titolo del mio post fa riferimento ad una parte del film “La Tigre e La Neve”, del 2005, si quello con Benigni, sì, che probabilmente avrò già postato un centinaio di volte.
Io adoro il monologo presentato in quel film, ogni volta che penso a qualcosa di bello, all'amore e a qualcosa di comico, mi torna in mente ciò che il docente di lettere (Benigni a.k.a Attilio de Giovanni) narra ai suoi alunni: sicuramente c'è qualcosa di più sensato, cercando semplicemente su google le tre paroline “bello - amore - comico”, non sole cuore e amore eh, ma la mia limitatezza culturale mi porta a ricordare sempre quell' “assolo” di parole.

Presumo che tutti noi, sebbene non siamo fatti di pan di zenzero (come i biscottini colorati e sorridenti), siamo di colore differente, abbiamo idee di vita opposte e viviamo in mondi agli antipodi, nutriamo dentro dei sentimenti non dissimili gli uni dagli altri.
Nella mia giovane ed arzilla vita, 20 anni capirai che arzilla, ho avuto la (s)fortuna di innamorarmi platonicamente un paio di volte (su per giù); ho sempre apprezzato l'impossibile e l'inarrivabile, un po' come dire “l'attimo sfuggente”, sapete.. Il Macho Man della situa, dal fascino impassibile e dallo stile alla “Village People” e.. generalmente (per non dire OGNI SANTA VOLTA) non ho ottenuto nulla. Anzi, semmai fossi riuscita a conoscere i Macho Men in questione, sicuramente mi sarei disinteressata a causa della mia idealizzazione perfetta che non combaciava con la realtà dei fatti.

Nonostante ciò, ho sempre vissuto benissimo, beh caspita qualche piantino ce lo siamo fatti ma è sempre stato tutto risolvibile; uscivo di casa ed abbracciavo calorosamente il mio cagnolone Mick e passava buona parte della sofferenza (ormai son dettagli futili che non ricordo più).

Crescendo però succede di incappare in qualche botola, diversa dalle classiche botole alle quali si è abituati a cadere; capita di incontrare un'anima Pia, una Principessa che perde la sua scarpetta (Cenerentola?), un Principe ranocchio, chiamatelo/a come volete (inserire qui il testo: .................), che vi rapisce il cuore (vi prende proprio da dentro ne).
Certo, probabilmente possono passare mesi prima di rendersi conto di dove ci si trova (e della pozione magica che Merlino, quest'essere, ha lanciato nei nostri confronti), poi se una persona è un po' svampita e tarda come me.. tranquilli, passano anche anni.. meglio tardi che mai. Ma a parer mio, all'idea di essere all'interno di una teca di vetro ci si può arrivare tardi okay, si comprende subito di aver davanti a sé qualcuno della quale ci si può fidare, un diverso da tutti gli altri: io ho incontrato il mio guscio di tartaruga (la mia corazza) ad esempio.

[Non è solito parlarne, su certe cose mi ritengo parecchio riservata ma, dato che è il mio blog ed è una cosa a me molto importante, mi va di parlarne.]

Spesso passano anni prima di capire che quel guscio di tartaruga (o cuore tenero di tartaruga/corpo sensibile) è il pezzo che completa il puzzle. O meglio, ognuno ha i suoi tempi.
Si può trascorrere parecchio tempo con diverse tipologie di individui, però ce ne sarà una fra tante che, non si sa per qual motivo, vi farà sentire a casa, protetti.
Sono una sentimentalista sfegatata, vero? Meglio che vada a farmi prescrivere una cura? Dite?
Eh, ragazzi, son sensibile dai.

Avendo capito ciò e stando a contatto con quella persona tartarugosa (che per me è il mio complementare), ci si rende conto di quante sfumature essa possa avere; sia in quanto gusti che in quanto carattere. Soprattutto, se la persona è quella giusta, ci si accorge che dopo aver trascorso con lei buona parte del nostro tempo (come ad esempio una vacanza, una gita), inspiegabilmente ella manca! Perdincibacco!
Ci si rende conto di quanto fondamentale sia; è la base di molti nostri perché, se non di tutti.

Il mio complementare, il mio guscio, è una creaturina a dir poco splendida; mi sopporta!
Di lui apprezzo tutto; quando dorme, il suo sorriso, i suoi occhioni dolci marroni misto verde ed il suo sguardo, il suo nasino, come mi guarda... Sì, insomma, affari miei questi eh!?
Per la prima volta in vita mia posso ammettere, senza vergogna, di essermi realmente innamorata di una Persona, con la P maiuscola; posso giurarvelo, anche questa mattina, mentre seguivo la lezione di informatica, ho cominciato a non capir più niente (sì, lo so che potrebbe esser normale che io non capisca nulla, è verissimo ma, stamane, mi sentivo proprio in un (i)Cloud), perché continuavo a riflettere su quanto fosse spettacolare (lui) e bella la vie (beh, non è una novità che io dica che la vita sia bella, se sa).

Se non avessi perso una parte fondamentale della mia vita, il mio nonno Checco, non avrei mai fatto un passo da gigante così rapidamente; non mi sarei mai gettata nella vita di qualcun altro a braccia aperte, per paura di soffrire, eppure attualmente questa scelta si rivela la miglior scelta che io abbia mai fatto.
Innamoratevi.
Se non vi innamorate è tutto morto.
Vi dovete innamorare e diventa tutto vivo, si muove tutto.
Dilapidate la gioia, sperperate l’allegria.
Siate tristi e taciturni con l’esuberanza.
Fate soffiare in faccia alla gente la felicità.
Per trasmettere la felicità, bisogna essere felici e per trasmettere il dolore bisogna essere felici. 
Ti Amo Sempia! 

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