Alla ricerca di un mentore.
Mi ritengo di certo una persona istintiva, superficiale e quando rifletto, per quel poco che rifletto, cerco sempre di esprimere quel che penso. Fatico a tenere dentro qualcosa.
Dato che molte cose sono delicate, difficili da spiegare e da capire, specie se non si ha mai avuto occasione di affrontarle nella vita, cercherò di scriverle, forse mi riesce meglio.
Ciascuno di noi, a mio avviso, ha trascorso una vita più o meno felice e fortunata, fino ad ora, per svariati motivi che non sto ad elencare.
Io non ho trascorso un'infanzia triste, anzi, ho sempre avuto tutto materialmente ed anche di più malgrado dei genitori piuttosto “rigidi?”, ho trascorso buona parte dei miei pomeriggi, da piccolina, con i miei nonni che mi hanno sostenuta costantemente. Negli ultimi anni ho sempre fatto ciò che ho voluto, pensando e sbagliando (tanto) con la mia testa, senza dover render conto a “nessuno”, se non a mia madre che mi mantiene e lotta per farmi avere un “pezzo di pane”, abitando sotto lo stesso tetto ed essendo io ancora una studentessa.
Dire essendo io ancora una studentessa non è per niente una giustificazione, anzi, ho 22 anni e potrei benissimo guadagnarmi il pane da sola, pagarmi l'università, i libri, l'abbonamento del treno e tutto ciò che ci va dietro.
Ho sempre cercato di essere una persona indipendente, arrangiandomi e chiedendo davvero il meno possibile, “lavoricchiando” in passato e sudandomi i viaggi fatti, viaggiare è una delle mie più grandi passioni; non dico di aver lavorato in fabbrica ma nel mio piccolo ho avuto qualche soddisfazione professionale (che non è stata assolutamente virtuale o data da siti web – magari! –).
Fin da piccola ho sempre saputo quel che avrei voluto fare da grande: “fare il lavoro che faceva/fa mio padre” è sempre stato il mio desiderio più grande ed ora ci sono; essenzialmente volevo diventare una Brava in ambito informatico, una che ci sapesse fare coi computer, ed attualmente sto studiando informatica all'Università (nonostante inizialmente mi fossi iscritta ad un altro corso, sempre 'inerente' all'informatica).
Oltre al lavoro, ho sempre sognato in grande, lo ammetto, sebbene magari si possa pensare diversamente, perché sono una dalle “gioie semplici”.. Specificatamente, quelle gioie semplici devono essere poche ma buone.
Ma veniamo al dunque. Nonostante una persona possa avere tutto materialmente, oltre ad una bella famiglia unita magari (non è il mio caso), a volte capita che manchi qualcuno o qualcosa che ci stimoli e ci indichi la retta via.
Mi spiego meglio. Un mio carissimo amico identificherebbe questa retta via con quella “stella” che ti porge la mano sulla spalla, capace di tirarti le orecchie quando sono da tirare e dirti “bravo” quando c'è da farti un complimento per un buon lavoro svolto. Questa stella io la chiamo mentore.
Capita che, senza mentore o senza qualcuno che confidi in noi, si cerchi disperatamente l'approvazione e l'attenzione da terzi; è un po' come uno squalo che non mangia da giorni, persino il guscio di una cozza gli farebbe gola, giusto per aver l'illusione di sentirsi sazio.
Essendo (diventata) una persona eccessivamente indipendente, alquanto intraprendente, avendo dei sogni nel cassetto, ed essendo un pochino consapevole di aver raziocinio (modestia a parte), ritengo sia essenziale risolvere quei “buchi neri” che ingorgano la retta via: so quel che voglio e lo voglio ottenere.
Il problema è raggiungere quel che voglio ottenere. Il problema è non avere un mentore!
Il fatto è che un mentore non ci spiana la strada ma ci aiuta a vedere un po' più in là del nostro naso: non avere un mentore e non averlo mai avuto, in sostanza, è difficile perché è ardua arrivare a pensare a certe cose obiettivamente, è difficile perché determinate domande non ti vengono spontanee o ti arrivano dopo mesi, anni che ci giri attorno, è difficile perché non hai ispirazione e vedi il mondo andare avanti mentre tu te ne rimani lì, sempre seduto sulla stessa panchina ad aspettare che qualcosa cada dal cielo e ti illumini.
Quando sai benissimo che quel qualcosa non cadrà mai, per quanto uno possa essere positivo.
La parte bella della faccenda è che se uno è consapevole di questo e lo vuole veramente, può crearsi un mentore: non deve di certo essere una persona fisica e non per forza deve interagire attivamente con noi, anche se questo sarebbe una “add premium” non da poco. Ogni persona può porsi delle domande, deve porsi delle domande, e darsi delle risposte per migliorare sé stesso e raggiungere gli obiettivi prefissati.
Dalla mia piccola sperimentazione di vita, gli anni delle superiori e dell'adolescenza sono stati i peggiori non solo perché stavo frequentando una scuola che non mi piaceva, perché i compagni di classe non erano a me affini (né per interessi né caratterialmente) o perché la scuola non finiva mai, piuttosto perché sono sempre stata in balia di me stessa, non per far la vittima ma, non sono mai stata capita, non ho mai avuto qualcuno che ci credesse, non sono mai stata apprezzata e soprattutto ascoltata nei momenti peggiori, specie dalle persone a me più care. Può capitare.
Non ne faccio una colpa a nessuno perché è come una catena: non puoi dare amore se tu, in primis, non sai cosa significa amare, tanto più se non vuoi né capire né sapere di cosa si tratti.
So di essere (diventata) una persona forte, positiva e con tanta voglia di fare, so bene che posso migliorare tantissimo: ho sempre creduto che il mio ascendente in ariete sia la mia forza, nonostante molti pensano siano sciocchezze. Credere in qualcosa fa sempre bene!
Ad esempio, credere in se stessi è la miglior cosa che si possa fare!
Per questo ho aperto un sito, due siti e tre siti; per avere dello spazio dove raccontare le mie passioni e trovare qualcuno che le condividesse con me.
Quando frequentavo i primi anni delle superiori, il mio voto in grammatica era un bel sonoro quattro; poi mi sono infatuata di un ragazzo che ne sapeva di grammatica ed, al ritorno dalle vacanze, il mio docente di italiano mi ha cordialmente chiesto se ero stata a Lourdes, visti i progressi nella sua materia.
Sempre alle superiori, sempre con lo stesso ragazzo: ero timida una volta (parliamo dell'era dei dinosauri), c'era questo personaggio che mi ispirava, era alquanto impossibile da conquistare ed io, molto ingenuamente, ho tentato in tutti i modi di essere una persona diversa, talmente tanto diversa che, se prima non parlavo con nessuno, dopo ho cominciato a parlare persino con i muri (tutt'ora lo faccio, capita). E, se state pensando a quel tizio beh.. no, non l'ho conquistato! Cioè, non ne ho mai conquistato nemmeno uno di quelli che mi son piaciuti, a dire il vero! Se non il mio attuale ragazzo, probabilmente l'unico in grado di sopportarmi.
Alle medie, invece, ero affascinata da un mio compagno di classe con una mente brillante: beh, sono voluta diventare un brillante anche io, dando il meglio di me al terzo anno ed ottenendo voti mai visti prima, nemmeno col binocolo. Vabbè, sì, le medie erano fattibili anche se, quando sei dentro ad una situazione ti sembra tutto faticoso, quasi irrealizzabile.
Per questo sono alla ricerca di un mentore; che sia un libro (aia, non mi piace leggere), un supereroe o una playlist motivazionale su youtube, la cosa importante è che mi aiuti a scovare delle domande, delle risposte, che risiedono dentro di me, e tiri fuori delle idee (sia creative che razionali) tali da poter raggiungere i miei obiettivi prestabiliti, almeno i primi scalini, facendomi vivere in totale tranquillità.
Ehm, volevo dire con equilibrio.
E il tuo mentore, quale sarà?
Dato che molte cose sono delicate, difficili da spiegare e da capire, specie se non si ha mai avuto occasione di affrontarle nella vita, cercherò di scriverle, forse mi riesce meglio.
Ciascuno di noi, a mio avviso, ha trascorso una vita più o meno felice e fortunata, fino ad ora, per svariati motivi che non sto ad elencare.
Io non ho trascorso un'infanzia triste, anzi, ho sempre avuto tutto materialmente ed anche di più malgrado dei genitori piuttosto “rigidi?”, ho trascorso buona parte dei miei pomeriggi, da piccolina, con i miei nonni che mi hanno sostenuta costantemente. Negli ultimi anni ho sempre fatto ciò che ho voluto, pensando e sbagliando (tanto) con la mia testa, senza dover render conto a “nessuno”, se non a mia madre che mi mantiene e lotta per farmi avere un “pezzo di pane”, abitando sotto lo stesso tetto ed essendo io ancora una studentessa.
Dire essendo io ancora una studentessa non è per niente una giustificazione, anzi, ho 22 anni e potrei benissimo guadagnarmi il pane da sola, pagarmi l'università, i libri, l'abbonamento del treno e tutto ciò che ci va dietro.
Ho sempre cercato di essere una persona indipendente, arrangiandomi e chiedendo davvero il meno possibile, “lavoricchiando” in passato e sudandomi i viaggi fatti, viaggiare è una delle mie più grandi passioni; non dico di aver lavorato in fabbrica ma nel mio piccolo ho avuto qualche soddisfazione professionale (che non è stata assolutamente virtuale o data da siti web – magari! –).
Fin da piccola ho sempre saputo quel che avrei voluto fare da grande: “fare il lavoro che faceva/fa mio padre” è sempre stato il mio desiderio più grande ed ora ci sono; essenzialmente volevo diventare una Brava in ambito informatico, una che ci sapesse fare coi computer, ed attualmente sto studiando informatica all'Università (nonostante inizialmente mi fossi iscritta ad un altro corso, sempre 'inerente' all'informatica).
Oltre al lavoro, ho sempre sognato in grande, lo ammetto, sebbene magari si possa pensare diversamente, perché sono una dalle “gioie semplici”.. Specificatamente, quelle gioie semplici devono essere poche ma buone.
Ma veniamo al dunque. Nonostante una persona possa avere tutto materialmente, oltre ad una bella famiglia unita magari (non è il mio caso), a volte capita che manchi qualcuno o qualcosa che ci stimoli e ci indichi la retta via.
Mi spiego meglio. Un mio carissimo amico identificherebbe questa retta via con quella “stella” che ti porge la mano sulla spalla, capace di tirarti le orecchie quando sono da tirare e dirti “bravo” quando c'è da farti un complimento per un buon lavoro svolto. Questa stella io la chiamo mentore.
Capita che, senza mentore o senza qualcuno che confidi in noi, si cerchi disperatamente l'approvazione e l'attenzione da terzi; è un po' come uno squalo che non mangia da giorni, persino il guscio di una cozza gli farebbe gola, giusto per aver l'illusione di sentirsi sazio.
Essendo (diventata) una persona eccessivamente indipendente, alquanto intraprendente, avendo dei sogni nel cassetto, ed essendo un pochino consapevole di aver raziocinio (modestia a parte), ritengo sia essenziale risolvere quei “buchi neri” che ingorgano la retta via: so quel che voglio e lo voglio ottenere.
Il problema è raggiungere quel che voglio ottenere. Il problema è non avere un mentore!
Il fatto è che un mentore non ci spiana la strada ma ci aiuta a vedere un po' più in là del nostro naso: non avere un mentore e non averlo mai avuto, in sostanza, è difficile perché è ardua arrivare a pensare a certe cose obiettivamente, è difficile perché determinate domande non ti vengono spontanee o ti arrivano dopo mesi, anni che ci giri attorno, è difficile perché non hai ispirazione e vedi il mondo andare avanti mentre tu te ne rimani lì, sempre seduto sulla stessa panchina ad aspettare che qualcosa cada dal cielo e ti illumini.
Quando sai benissimo che quel qualcosa non cadrà mai, per quanto uno possa essere positivo.
La parte bella della faccenda è che se uno è consapevole di questo e lo vuole veramente, può crearsi un mentore: non deve di certo essere una persona fisica e non per forza deve interagire attivamente con noi, anche se questo sarebbe una “add premium” non da poco. Ogni persona può porsi delle domande, deve porsi delle domande, e darsi delle risposte per migliorare sé stesso e raggiungere gli obiettivi prefissati.
Dalla mia piccola sperimentazione di vita, gli anni delle superiori e dell'adolescenza sono stati i peggiori non solo perché stavo frequentando una scuola che non mi piaceva, perché i compagni di classe non erano a me affini (né per interessi né caratterialmente) o perché la scuola non finiva mai, piuttosto perché sono sempre stata in balia di me stessa, non per far la vittima ma, non sono mai stata capita, non ho mai avuto qualcuno che ci credesse, non sono mai stata apprezzata e soprattutto ascoltata nei momenti peggiori, specie dalle persone a me più care. Può capitare.
Non ne faccio una colpa a nessuno perché è come una catena: non puoi dare amore se tu, in primis, non sai cosa significa amare, tanto più se non vuoi né capire né sapere di cosa si tratti.
So di essere (diventata) una persona forte, positiva e con tanta voglia di fare, so bene che posso migliorare tantissimo: ho sempre creduto che il mio ascendente in ariete sia la mia forza, nonostante molti pensano siano sciocchezze. Credere in qualcosa fa sempre bene!
Ad esempio, credere in se stessi è la miglior cosa che si possa fare!
Per questo ho aperto un sito, due siti e tre siti; per avere dello spazio dove raccontare le mie passioni e trovare qualcuno che le condividesse con me.
Quando frequentavo i primi anni delle superiori, il mio voto in grammatica era un bel sonoro quattro; poi mi sono infatuata di un ragazzo che ne sapeva di grammatica ed, al ritorno dalle vacanze, il mio docente di italiano mi ha cordialmente chiesto se ero stata a Lourdes, visti i progressi nella sua materia.
Sempre alle superiori, sempre con lo stesso ragazzo: ero timida una volta (parliamo dell'era dei dinosauri), c'era questo personaggio che mi ispirava, era alquanto impossibile da conquistare ed io, molto ingenuamente, ho tentato in tutti i modi di essere una persona diversa, talmente tanto diversa che, se prima non parlavo con nessuno, dopo ho cominciato a parlare persino con i muri (tutt'ora lo faccio, capita). E, se state pensando a quel tizio beh.. no, non l'ho conquistato! Cioè, non ne ho mai conquistato nemmeno uno di quelli che mi son piaciuti, a dire il vero! Se non il mio attuale ragazzo, probabilmente l'unico in grado di sopportarmi.
Alle medie, invece, ero affascinata da un mio compagno di classe con una mente brillante: beh, sono voluta diventare un brillante anche io, dando il meglio di me al terzo anno ed ottenendo voti mai visti prima, nemmeno col binocolo. Vabbè, sì, le medie erano fattibili anche se, quando sei dentro ad una situazione ti sembra tutto faticoso, quasi irrealizzabile.
Per questo sono alla ricerca di un mentore; che sia un libro (aia, non mi piace leggere), un supereroe o una playlist motivazionale su youtube, la cosa importante è che mi aiuti a scovare delle domande, delle risposte, che risiedono dentro di me, e tiri fuori delle idee (sia creative che razionali) tali da poter raggiungere i miei obiettivi prestabiliti, almeno i primi scalini, facendomi vivere in totale tranquillità.
Ehm, volevo dire con equilibrio.
E il tuo mentore, quale sarà?